lunedì 17 maggio 2010

E QUINDI?



Sarebbe davvero bello si istituisse anche una giornata mondiale per la lotta contro le cuticole delle unghie. Mi danno così fastidio quando le vedo sulle mani delle persone. Per non parlare del disagio psicologico che mi creano.
Ma oggi è il turno dell'omofobia.
Mi sono sempre chiesto quanto celebrare una ricorrenza possa servire a una causa. Io sono di quelli che comprano foreste di azalee, chili di mele e persino orribili pigotte pur di aiutare la ricerca scientifica e le associazioni umanitarie ma questa la trovo piuttosto inutile, senza considerare lo slogan che ha la caramellosa stucchevolezza di un proclama berlusconiano.
Non solo perché non ci saranno banchetti lungo le vie che vendono magliette di Abercrombi e costumi Ossibum per finanziare la scoperta di un vaccino all'intolleranza ma soprattutto perché ai ghei non gliene può fregare di meno. C’è poco da girarci intorno.
Questa commemorazione avrebbe forse senso se fossimo dei soggetti sociali politicamente rilevanti, se le associazioni pensassero di più a organizzare proteste davanti le curie, le ambasciate e i palazzi del potere invece di schierare i loro logo su un manifesto pubblicitario(presenzialiste come dei politici ai funerali di stato) e se fossimo una comunità che si indigna e reagisce implacabilmente ad ogni atto di intolleranza ma mentre osservo le mie pellicine intorno alle unghie ho la certezza che il prossimo video di Lady Gaga farà infervorare la comunità ghei molto, ma molto di più.

mercoledì 12 maggio 2010

BONDI. UN MINISTRO UN PERCHE'
















Avere un ministero della cultura con questo governo è ridicolo almeno quanto cercare uno sprazzo d’eleganza in Alessia Fabiani. Il fatto poi che a presiederlo sia Sandro Bondi ha del surreale. Non vorrei avvalorare le tesi fisionomiche del caro dottor Lombroso però guardando il nostro ministro uno se lo pone il dubbio che possa avere qualche tara genetica, qualche cromosoma in più o in meno rispetto al resto del genere umano e se consideriamo che con un maiale abbiamo il 99% del DNA in comune mi chiedo se Sandrone invece non abbia superato anche quella percentuale.
E’ evidente che SB (colui che crede all’amore e odia l’invidia) al momento della formazione del governo e della scelta dei ministri sia stato mosso da pensieri semplici e diretti e se alle pari opportunità ha messo una minorata proprio per dimostrare come tutti abbiano gli stessi diritti a ricoprire qualsiasi ruolo non stupisce che, conoscendo le doti poetiche di Bondi, abbia pensato a lui quale più meritevole a ricoprire il dicastero della cultura. Non so se siete tutti a conoscenza infatti della grande passione di Bondi per la poesia amorosa. E la cosa è buffa perché basta uno sguardo fugace al soggetto per intuire che dell’argomento deve avere più o meno la stessa cognizione che se scrivesse paleontologia pleistocenica.
Non mi stupisce quindi il rifiuto del nostro rappresentante governativo di partecipare al festival di Cann a causa della presentazione del film della Guzzanti “Draquila”, altro docufilm di denuncia sulle magagne che si sono abbattute su L’Aquila dopo il terremoto.
Come se avessero chiesto a Benedetto sedicesicesimo di partecipare ad Erotica, la fiera del sesso, per presentare l’ultimo modello di dildo alimentato a energia solare, Bondone si è rifiutato persino di vedere la pellicola. Anche la Brambilla, un latro ministro per caso (del turismo), ha mostrato la stessa diffidenza affermando però che vorrà vedere la pellicola per valutare la possibilità di querelare la regista per danneggiamento dell’immagine dell’Italia all’estero. Infatti si sa, la nostra fama fuori confine è minata dalla Guzzanti, non dalla mondezza lasciata a macerare nelle città o dalle immagini che stanno facendo il giro del mondo grazie e Iutub in cui si vedono due culi cantanti che hanno partecipato all’ultima puntata di Italias Got Talent.
Vi lasci quindi con una poesia del nostro ministro dedicato proprio alla fiammeggiante collega e vi invito ad andare a vedere il film. A me la Guzzanti mi sta un po’ sul cazzo ma dopo quello che è accaduto ci andrei a fare persino un viaggio in solitaria di 4 mesi alle pendici del Tibet pur di distaccarmi dalle posizioni di Bondi.

Ignara bellezza /Rubata sensualità /Fiore reclinato /Peccato d’amore

martedì 11 maggio 2010

RADIO, CONVEGNI E ABBRONZATURE

Il centro estetico dove vado a fare le lampade è la cosa più vicina al carnevale di Rio dopo il guardaroba di Pamela Prati. La capsula è principalmente un cubo da discoteca che oltre alle luci stroboscopiche, il corrimano di plecsiglas trasparente, la pedana argentata e le casse che sparano solo aus e progressiv, ha anche la caratteristica di abbronzarti.
Lo so che stressare la pelle con i raggi ultravioletti ha il piccolo inconveniente di incartapecorirti e causarti melanomi, ma da quando i ricercatori hanno appurato definitivamente la cosa, ho sentito forte L'istinto di comprare un pacchetto da 50 sedute PERCHé io sono UNO di quelli che quando li si avverte del rischio che causa un comportamento, è la volta buona che ne abusa.
Insomma, ieri sera entro camerino, mi spoglio lasciandomi delle elegantissime mutande bianche sbrindellate e i calzini di spugna calati sulle caviglie. Entro nel sarcofago e, ovviamente, inizio a dimenare i fianchi al ritmo della musica entrando in gemellaggio con una qualsiasi animatrice del Pascià di Rimini quando ricevo una telefonata da parte dei conduttori di Radio Mucca, il programma settimanale presentato dai D Gei di Muccassassina i quali mi invitavano a partecipare al programma di stasera. Senza perdere il ritmo aerobico e facendo anche delle espressioni seducenti arricciando la bocca a culo di gallina e strizzando gli occhi alla ricerca di uno sguardo intensamente erotico, accetto ma prima di attaccare chiedo: “ma c’è un argomento della puntata?”. “Sì”, mi rispondono. “Le strappone della musica. Cantanti smutandate e ereditiere sciagurate”. Lì per lì non mi è chiaro perché abbiano invitato proprio me ma mi basta guardarmi riflesso nel vetro della capsula per capire immediatamente il motivo della convocazione.
Insomma tutto questo per dirvi che stasera vi aspetto dalle 22 alle 23 via etere sulle frequenze di Radio Roc: 89.3 o su www.radiorockitalia.it, se siete nel resto del globo.
Visto che siamo in fase promozionale, vi ricordo che venerdì alle 17 sarò a Torino per un convegno su “Glamur e Omofobia” presso la sede dell’Informa Giovani. Anche qui credo che mi abbiano invitato dopo aver digitato su Gugl: glemur+omofobia e il risultato non poteva che dare il mio nome.
Quindi, cari Torinesi, e anche non, vi aspetto!

giovedì 6 maggio 2010

GRECIA-ITALIA: 1-0














Sebbene con le dovute differenze sociali, storiche e politiche, mi chiedo come mai in Grecia il dissesto economico e le misure varate dal governo generano una rivolta che sa di rivoluzione mentre in Italia, la corruzione, la mala gestione e un'economia esangue ci lasciano indifferenti e rassegnati.
È forse lo “spirito” di un popolo quello che ne determina le reazioni di fronte alle contingenze? Sarà forse che nelle vene dei greci scorre ancora lo stesso impeto ribelle dell’esercito condotto da Leonida contro l’invasione Persiana? Ma qui si parla di un episodio capitato migliaia di anni fa, e tutt’al più mi sembra una giustificazione romantica e colorita rispetto a quanto sta accadendo ad Atene in questi giorni.
Ma dunque, perché qui da noi non accade nulla? In Italia le cose non vanno certo meglio che in Grecia. In comune con gli ellenici abbiamo una forte corruzione statale, un assistenzialismo mal riposto e una situazione economica terrificante, eppure noi non reagiamo. Subiamo, abbozziamo, ci interessiamo ad altro. Non critichiamo la classe politica, semmai ne facciamo un esempio di furbagine da imitare e se volessimo credere alla proposizione hegeliana di questo benedetto “spirito di un popolo”, noi staremmo freschi. Storicamente non abbiamo reagito a barbari, francesi, spagnoli e americani che sono venuti e ci hanno trattati come le peggiori puttane del più infimo bordello, figuriamoci se possiamo sentire mai il senso dell’orgoglio, della dignità e dei diritti privati. Noi le rivoluzioni le abbiamo fatte al massimo per 5 giorni e solo con la garanzia di avere il culo parato da altri. Ma al di la di questo ipotetico “spirito”, non credo che ci sveglieremo neppure ora, neppure se le cose dovessero peggiorare, neanche se dovessimo finire in bancarotta ed essere venduti al Principato di Monaco per aprire centomila casinò.
Ma se invece tornando a casa trovassimo il nostro posto auto occupato accidentalmente da un’altra macchina, allora si che correremmo al primo distributore per riempire una tanica di benzina e realizzare la più grande molotov di sempre perché, si sa, noi siamo quel tipo di persone che “sono buone e care ma quando ci pesti i calli diventiamo delle bestie”.

lunedì 3 maggio 2010

CORTO CIRCUIT











Ormai è andata. Ho avuto giusto qualche secondo di esitazione ripensando ai video visti su internet in cui orde di invertiti gonfiati da ciò che riso in bianco e petto di tacchino da solo non arriverebbero mai a fare, ballano roteando i loro corpi infestati da litri di inchiostro che compongono orribili tatuaggi mentre del diserbante per giardini o anestetici per cavalli assunti attraverso tutti i buchi di cui sono dotati abbattono gli ultimi residui di inibizione ma poi, a metà tra il timore di tornare in una cassa di noce e la tentazione della perdizione estrema ho premuto il tasto ACQUISTA.
L’ 8 agosto andrò a Barcellona per il Circuit. Uno di quegli eventi per omoinvertiti che potrebbe anche essere definita come una festa unica dato che per 10 giorni non esiste soluzione di continuità: esci da un parti per entrare in un altro senza dover neppure perdere tempo per cambiarti dato che la maglietta la togli il primo giorno e la rimetti solo alla partenza. Il Circuit insomma è la cosa più vicina ad una bolgia dantesca, uno di quegli eventi che ogni ghei dovrebbe vivere almeno una volta nella vita per poter affermare di essere un vero frocio insieme alla lettura di un romanzo di Uaild o l’acquisto di “A tutta Carrà” e che se un ghei bene, di quelli che non mettono piede nei locali perché “oh, mio dio, io non mi ghettizzo” (semmai metto foto acefale di me che mi ravano il pacco in una ciat dove il suffisso e sempre “secs”, “men onli” o “orge”), ti chiede “ che fai ad agosto?”, gli confessi la destinazione sottovoce infilandoci 2 colpi di tosse sperando che la comprensione si impasti con un po’ di catarro.
Lo so che a molto la scelta di andare a Barcellona solo per passare da una discoteca all’altra (sperando che durante il percorso accada anche qualche intruppata sessualmente solleticante), snobbando opere d’arte, il modernismo e Gaudì, possa risultare triste e squallida ma tanto quelli me li sono dovuti sciroppare quando ero fidanzato. Altre mete? Certo avrei potuto, le sere d’estate, il mare i giochi le fate e far la corsa giù al faro mi annoiano tremendamente, dei musei la sola cosa che mi catturano sono i loro caffè e al massimo le tazze ricordo e progettare un tur in macchina in Scozia per vedere 4 dolmen e 2 menir dormendo in tenda tra le merde a pallettoni delle pecore per poi mettere su Feisbu foto dove ti ritrovano costantemente avvolto in un chiuei mentre vieni preso a sberle da raffiche di vento e pioggia che cade orizzontalmente non risveglia in me nessun afflato bucolico. Per questo, con sommo sprezzo del giudizio e del pregiudizi andrò nella festa più pop-meinstrim della galassia vivendola la cosa come “un’esperienza estetica” (così almeno la definirebbe il mio amico costumista quasi affermato).
Io ovviamente mi risparmierò tutti e 10 i giorni di durata del Circuit più che altro perché conoscendomi so già che non mi farei mancare nulla e vorrei essere ovunque, siccome però a un certo punto c’è anche una mega festa in una piscina gradirei non essere ritrovato come Uiliam Olden ne "Il viale del tramonto" riverso a faccia in giù, annegato in 40 centimetri d’acqua, cloro e vomito. Quindi strategicamente apparirò nel uic end di chiusura perché ci saranno forse le feste più belle…ok, è vero, ho detto una gran cazzata, in realtà lo faccio perché per allora la maggior parte dei maschi presenti saranno talmente storditi e indeboliti da giorni di digiuno, privazione del sonno e abuso di alcol e droghe che praticamente me li potrò portare via con uno schiocco delle dita. Un po’ come i predatori della savana che fanno correre la preda fino allo sfinimento per poi assestare la zampata fatale.