martedì 30 settembre 2008

ISOLA III puntata e per me l'ultima.



Per la Vita in Diretta, il nostro inviato,
il Mago G della Galbusera (una Simona Ventura ormai trasfigurata da ritocchi fatti a caso e da una tinta di capelli della Loreal chiamata: Tuorlo splendente), si trova questa sera nella sala d’attesa dell’ambulatorio dell’ospedale Niguarda di Milano.
Flavia Vento chiede a Daniele Bressan: “Lei per cosa è qui?”.
“Eh, signora mia, la sciatica. Non mi fa chiudere occhio. E lei?”.
“Beato. Io ho dei disturbi mentali”.
Mente? Vento? Ma sono 2 cose incompatibili tra di loro, pensa tra se e se Giucas Casella che, a questo punto per non sentirsi da meno dichiara agli altri pazienti in fila per la visita: “E io allora? Rischio l’ischemia! Ma voglio restare sull’isola! Perché solo così potrò salvare il mondo dallo sciogliersi dei ghiacciai, dalla fame nel terzo mondo e sventerò con il mio sacrificio il licenziamento di miglia di dipendenti Alitalia”. In effetti, sembra un tantino esagerato quando nel dire questo inizia anche a piangere ma ieri sera l’Isola dei Famosi sembrava un lazzaretto.
Ieri, terza puntata dell’isola.
Ormai il solo ruolo della Ventura è tentare di arrestare l’emorragia di concorrenti che sembra essere quella degli studenti nelle scuole dell’obbligo quindi proporrei nel prossimo esecutivo di mettere lei a presidio del ministero dell’istruzione e la Gelmini alla conduzione del realiti.
Siccome quindi se non si corre ai ripari entro due settimane passano “Chi l’ha visto ?” su rai 2 e la ventura su tele Norba a fare la telecronaca della processione per santa Rosalia cosa ti fa la Rommel del palinsesto, la Riscelié della comunicazione, la Mata Ari della diretta? Chiama Valeria Marini. A fare cosa non si sa visto che non partecipa come concorrente, ma starà sull’isola alle tesse condizioni degli altri naufraghi ma con diritto di fuga non appena capirà che nelle borraccia non viene stillato Cristal Rosé e che al calar del sole non sbarca la Santanché e Briatore per ballare senza mutande sui tavolini del Billioner. Quindi i buc mecher inglesi danno 12000 a 1 che entro 3 giorni se ne torna a disegnare lingerie di classe con borchie, catene e zirconi da vendere alle cameriere del Tuiga.
Qualcuno tanti ma tanti anni fa deve averle detto: “Tu fai sempre la gattona, burrosa e un po’ svampita”. Poi, siccome nessuno le ha impartito altri suggerimenti ed avendo lei la capacità di cambiare ruolo di un monolite di Stoneing non si è accorta che ha 300 anni e che ha superato di rincorsa il limite che separa il ridicolo dal comico per cui si atteggia a Betti Peig avendo ormai l’età della Borbone.
Da qui in poi tra Ventura e Marini inizia una piacevole e interessante conversazione dove il tenore è del tipo: “Se tu resisti io ti faccio da assistente per un periodo sennò tu la mia colf per una settimana”.
E la Marini: “Va bene, porto i bambini a scuola e ti capo la cicoria”. Insomma, un intrigante scambio dibattute tra due signorone annoiate dell’alta borghesia che giocano ad essere “donne come noi”, parlando di cazzi loro e citando persone ignote al di fuori dei salottini del Cavalli Café di Milano con milioni di spettatori che non capiscono di cosa parlino e perché.
La Vento è in nominescion contro la Gioia e, vederle una accanto all’altra nell’attesa del responso, sembra un prima e dopo di una vittima del dottor Menghele.
Unica vero personaggio dell’isola secondo me è Belem perché non solo ha un corpo da Barbi reginetta delle Pampas ma è capace di sottili scambi di battute con la Vento che l’accusa di saper solo mostrare il culo e alla quale l’argentina ribatte con altrettanta sagace eleganza: “Invidiosa tu che non c’hai tu il culo di fuori tu da far vedere”. In effetti Belem è un peperino e in settimana ha litigato non solo con la Vento ma manche con la Gioia, Ciavarro, e ha detto che san Francesco pure è uno che la indispone visto che perde tempo a parlare con i pesci invece di pescarli.
In effetto è evidente che la Gioia rosica troppo del fatto che Belem è bella e di carattere mentre lei ha l’avvenenza di una cassettiera di fine ‘600.
La marini intanto è sull’elicottero pronta a partire per l’isola ma il velivolo non riesce a prendere il volo, a questo punto una delle tette e la chiappa sinistra restano a terra salutando la padrona che si allontana pronta ad essere sganciata sull’isola come Enola Ghei su Nagasachi.
Ma prima di tutto questo ci toccano altri 20 minuti di manfrina di Valeria: “non so se tornerò viva, io non sono abituata, ho paura, ci sono le nuvole”. Visto che il carburante per sollevarla costa più di un Roma-Tochio di un 747, la Ventura cerca di farla partire e, per darle la carica, le ricorda quanto sia stata intrepida quando durante le vacanze a Maldive mise maschera e boccaglio per vedere la barriera corallina. Altro che Anita Garibaldi e Carlotta Cordé, lei sì che ha coraggio da vendere.
Non vorrei sembrare schierato e monotematico dando addosso alla Valeriona ma è evidente una suo problema di smorfia che è quel disturbo della percezione per cui nonostante tu abbia un culo grosso come Giancaldo, il boiler dell’Ariston, ti ostini a indossare un tanga che è completamente risucchiato tra le due natiche causando un effetto nudo per cui se oggi Marziale, il portavoce del Moige, non dice nulla, la prossima volta che rompe il cazzo perché si parla di omosessualità in una ficscion di Rai uno lo prendo a sberle.
Invece, per la rubrica: Dillo con una metafora, Antonio Cabrini, che è afasico dai tempi dei mondiali dell’81, rompe il silenzio solo per raccontare dello spiacevole episodio in cui è incorso: ha acciaccato una merda e, siccome Ciavarro saggiamente ricorda che non ci sono cani sull’isola, l’ombra del sospetto ricade su uno dei naufraghi (roba che se stavo io lì chiamavo il RIS di Parma per risalire ad dna del disgraziato e poi me defloravo a colpi di noce di cocco).
Il resto della serata la sintetizzo in punti:
la boa Marini inizia a cucinare allo spiedo un porceccu con l’abilità con cui un neandertal potrebbe risolvere un’equazione di secondo grado;
la prova ricompensa stavolta consiste nel distinguere la differenza il maiale e la Marini ma nessuno riesce a distinguerli visto che sono entrambi grassi, con la bocca aperta e incapaci di formulare un pensiero;
notizia sconvolgente della settimana, ma che dico, del mese, ma che dico dai tempi in cui la Luxuria ha ammesso di essersi prostituita in passato: Veridiana e Tumiuotto si sono baciati per ben nove volte;
Casella rischia un ischemia ma e vuole restare sull’isola in preda a una crisi isterica parlando di energia da captare, più altre farneticazioni mistiche che sembrano uscite dalle pagine de Il nome della Rosa. La Ventura finge bontà come lo scorso anno con la russa che si stava perdendo le protesi al seno e lo incita a tornare quando è evidente dal suo sguardo sulfureo che lo lascerebbe lì, con una camera fissa dedicata, aspettando il colpo fatale. Flavia prende la palla al balzo per dire che anche lei sta male, attacchi di panico poi una cosa strana che non le era mai capitato prima: ha pensato. Solo a questo punto capiscono che è grave e la rimpatriano. A nulla pare valere l'appello accorato della sorella che da Milano la implora di restare facendole credere che in Italia ormai nascono Flavia Vento Fan Club ad ogni angolo di strada e rilancia dicendole che sono in costruzione asili e chiese dedicate a lei. Però, neppure questo basta e la prossima settimana ce la ritroveremo a parlare con gli alberi di collina Felming in un disperato tentativo di curarsi con tecniche psicologiche alternative.
Tra frantaconfessioni di Giuseppe Lago che cerca di motivare il suo ritiro la scorsa settimana e Michele che cade per il dolore al nervo sciatico durante la prova ricompensa con la Ventura che si lancia in consigli medici nominadogli farmaci che in realtà vanno bene per la cura delle emorroidi e dei dolori mestruali, si conclude la puntata. In nominescion due merde (ovvero due non famosi: il povero Carlo, il bidello che ieri indossava gli stessi scaldamuscoli della Parisi in Fantastico 2 e la muratrice con 4 figlio di cui ignoro il nome visto che è la prima volta che mi accordo esserci avendola fino a ieri confusa con la Occhienea di 2 edizioni fa).

lunedì 29 settembre 2008

TORNA IN FORMA CON LA CUCINA GHEI


Da anni ormai ci provo a controbattere tutti quelli che, non appena pronuncio il nome della mia palestra rispondono: “Ah, al palestra ghei! (con la stessa velocità con cui la gamba scalcia quando il ginocchio viene sollecitato dal martelletto del medico per la prova dei riflessi).
Però, come fai a far credere che non è vero che il 90 % degli iscritti sono omosessuali (dichiarati e sicuri, del restante 10% non ne ho la certezza ma solo fondati sospetti) quando poi per la nuova campagna iscrizioni metti come premi un set da cucina composto da ricettario, grembiule e guantone da forno confezionati in un virilissimo tessuto a strisce fucsia e rosa?
Devo dire che la mia palestra non è nuova ad iniziative volte ad incrementare l’affluenza di clienti omoricchions. Una per tutte, ricordo la realizzazione di una doccia matrimoniale: una cabina con due bocchettoni. La lista d’attesa per prenotarla era persino più lunga di quella per insultare la ministro Carfagna.

Purtroppo, dopo qualche mese, decisero di tirare su un divisorio riconvertendola in due singole visto che quando ai ghei dai un dito loro si prendono subito…sì, quello lì…
Comunque pare che questo set da Nonna Papera non sia la sola iniziativa del mese. Parlando con uno dei responsabili, che per la cronaca è anche uno dei miei coinquilini, pare che presto introdurranno anche lezioni di ricamo e un corso speciale per decorare la tavole di Natale con i personaggi della natività da realizzare in pasta di sale. Fossi ghei, non perderei tempo ad iscrivermi.

giovedì 25 settembre 2008

PANDA E KUNG FU


A me mediamente, una volta che mi hai dato una vasca olimpionica di pop corn è due litri di Pepsi boom boom (chiamata così non perché ci sia della tequila dentro ma perché fa produrre dei rutti udibili fino a Trieste), puoi anche farmi vedere i video prodotti in Bulgaria durante gli anni ’50 sulle tecniche di semina del frumento che io me ne sto lì buono, buono, a ruminare e mi vedo il film fino alla fine. Ma!, ieri sera, avrei visto Kung Fu Panda anche digiuno (è ovvio che è un paradosso perché comunque ho passato i primi 20 minuti ingozzandomi come fosse il pasto del condannato).
Dunque io non sono un critico cinematografico per cui non so quanti miliardi di pixel ci vogliono per fare il pelo di un panda mosso dal vento ma il film mi è piaciuto un sacco. La storia devo dire non è particolarmente originale: il solito sfigato che poi si rivela essere un eroe e salva il mondo (in questo caso la vallata in cui vive) dalla furia di un super cattivo. Ma del resto anche la trama ridotta all’osso di Giulietta e Romeo è piuttosto banalotta. Quello che fa del dramma un capolavoro è semmai il modo in cui viene raccontata la storia. La stessa cosa per KFP. Sono infatti le battute, le espressioni del viso dei personaggi, la magia delle immagine che fanno di questo film un rifugio per la fantasia dall’alienazione della realtà (questo passaggio non l’ho copiato da un quadernetto di critica cinematografica sovietica ma vi posso garantire che se sapesse che cosa sto facendo in ufficio, capireste ancora meglio il concetto marxista di alienazione del lavoro).
Comunque, siccome ogni volta che un film mi entusiasma, il giorno dopo sento subito l’impulso di ricalcare le gesta del protagonista, oggi mi sono subito messo a scovare su internet una palestra di Kung Fu ma, non avendola trovata e visto che il panda è anche un vorace e ingordo divoratore di ravioli al vapore, credo che la ricerca virerà verso l’individuazione di un ristorante cinese dove ordinare 4 piatti di ravioli misti.

martedì 23 settembre 2008

ISOLA secondo atto: la noia che tracima

Ormai c’è poco da dire sull’Isola dei famosi che non abbia detto o copiato da altri commentatori, un po’ perché la Ventura è sempre uguale a se stessa un po’ perché gli autori sono impegnati in un torneo di salti alla corda con il nuovo gioi stic della Wii di Nintendo e scrivono i testi per il programma durante le pause che si danno per andare in bagno e mangiare uno spuntino.
Ieri sera la Ventura era finalmente vestita con un abito davvero bello che, siccome di moda non ne capisco una ceppa, nonostante abbia le chiappe famose (e in quanto tale dovrei essere un esperto di fescion) , descriverò come: nero, sbrilluccicante e con un corpetto che imbavagliava le zinne di Simona che continuano ad avere due taglie di troppo persino rispetto a quelle della Lola, la mucca da latte della fattoria Granarolo.
Partiamo dal dramma della settimana.
Giuseppe Lago è in crisi. Se ne vuole andare e, siccome gli autori stanno sempre di là saltando la corda virtuale cantilenando: “mela, arancia, pesca, arancia, susina…”, non si è riusciti ad imbastire una storia plausibile per il suo abbandono. Non si sa se se ne va perché glielo ha chiesto in sogno Gesù o se perché ha lasciato aperto il gas in cucina.
Insomma Lago dice che vuole andare via perché non vuole soffrire, non ha più entusiasmo, non si sente se stesso.
Per farlo restare, come ormai da tre anni a questa parte, la Ventura le prova tutte: gli fa telefonare dal padre che lo implora di restare con una disperazione nella voce che non ho sentito neppure dai messaggi inviati dai passeggeri degli aerei che si stavano per schiantare sul pentagono l’11 settembre. Questo non basta allora Simona lo tranquillizza che anche la fidanzata vuole che resti e che è fiera di lui. Insomma sto Lago deve avere un forte problema d’alitosi o forse porta jella come un gatto nero perché anche Napoletano alla fine gli manda un sms implorandolo di restare lì sull’isola e di non tornare prima della 56° edizione dell’Isola.
La Ventura che ha la capacità di far cambiare idea ai concorrenti quanto un venditore di Bibbie in una moschea di Teran e parte con un monologo di 25 minuti cercando di fargli capire quanto arricchisca l’esperienza dell’isola, neppure stessero in un lebbrosario per bambini in India. Ma insomma, questo deve scegliere se tornare in Italia, dalla fidanzata (che so essere una ricca sfonda), a farsi i cazzi suoi tra discoteche e macchine dalla cilindrata di un sommergibile atomico statunitense o stare su uno sputo di sabbia, con i monsoni che ti scompigliano l’acconciatura alla Rodolfo Valentino, mangiando telline pescate da una trans insieme a uno che sono 20 anni che finge di essere un paragnosta e due bone sudamericane che tanto non gliela daranno mai. Ma ci vuole tanto a capirne le motivazioni?
Luca giurato come al solito interviene sempre come un rutto ad un battesimo. È sconclusionato e, a tratti, offensivo.
Ormai ho la certezza che è un ritardato mentale.
La Venier è elegante come sempre. Appena vede Megnini, ormai costretto ad ogni puntata a uscire dal mare dopo aver fatto il periplo del sud america tagliando per il canale di Panama per poi emergere con un costume da bagno di 2 taglie in meno che metterebbe in risalto anche un granello di sabbia, propone: “lasciate Magnani in costume tutta la puntata!”. E poi con un fazzoletto asciuga una misteriosa pozzanghera che si forma sulla sua sedia. La Ventura, un vero talento della recitazione, finge imbarazzo: “Ma no Mara ma come si fa”, quando è chiaro che fosse per lei lo metterebbe in costume da bagno anche se l’isola si spostasse sul pac della lapponia.
Partono in ordine sparso un po’ di diari della settimana in cui vediamo i famosi da una parte e quelli che ormai possiamo chiamare “le merde” (visto che la ventura li chiama “gente comune” ma con il tono con cui il mega direttore chiamava Fantizzi), cercare di accendere il fuoco con lo sfregare dei legnetti, delle pietre (che ovviamente non sono focaie), con le lenti di un paio di occhiale e frizionando le chiappe di Belen, ma senza risultato.
Ora, io non voglio fare il saputo, ma se ti dicono che devi andare su un isola dimenticata da dio e, tra un po’, pure dal pubblico italiano, ma vorrai informarti su quelle 3, 4 tecniche di sopravvivenza che tanto trovi pure sul manuale delle giovani marmotte?
Intanto in studio parenti ed amici dei concorrenti sono chiamati a dare delle motivazioni per giustificare perché i loro cari stiano lì a pescare il nulla, mangiando il niente, litigandosi un chi uei come fosseo l’ultima fiala d’antidoto contro un’epidemia dilagante d’ebola quando per ripararsi dalla pioggia basterebbe mettersi sotto le orecchie di Casella che sembrano le tettoie di un angar d’aerei.
Ciavarro sta prendendo punti ai miei occhi anche se resta un mistero come abbia fatto a stare 11 anni con Eleonora Giorgi che in studio gioca a fare la gattina, fastidiosamente egocentrica tant’è che alla domanda di Simona: “Com’è Massimo”, lei risponde: “si, sto lavorando a mille progetti”, ma tra questi non le sento dire di voler partecipare ad un percorso di cure psichiatriche per il recupero delle facoltà mentali.
Vladi ha 2 treccine fatte con liane al posto delle estenscion.
Per fortuna non è partito con i racconti sul parlamento e dichiara che nessuno dei compagni l’ha presa per il culo per il fatto di essere trans.
Visto che il programma è iniziato da gia 2 ore senza grosse volgarità, la Ventura riequilibra le cose dicendo che Vladimir comunque è il primo ad aver preso un pesce (strizzando l’occhio per timore che la battuta fosse troppo sottile per essere colta) e subito parte la canzona “Daje de tacco, daje de punta, quanto è bona la sora assunta”.
Basta co’ ‘ste battute sui pesci!!! La prossima edizione la facessero sul Cervino almeno con gli stambecchi le allusioni sarebbero ai cornuti e almeno si cambierebbe soggetto.
Anche la Vento mi inizia ad essere simpatica ma è una tale lagna: e la congiuntivite, e l’invidia delle ragazze, e la sabbia nel culo. Ascoltarla è come passare sotto la porta di San Pietro per il giubileo: sconti fino a 45000 anni di purgatorio.
Le due bone sudamericane sono troppo divertenti. Cattive e belle, sono il sogno erotico di tutti i ghei del mondo (non perché se le vorrebbero fare ma perché vorrebbero essere loro).
Pare si siano lamentate con la produzione per via dei tanga che a loro dire sono troppo castigati, protestando: “Aoh, e mica stiamo su Tele Maria Immacolata!!”.

La noia e il sonno sono insopportabili e solo ora capisco come mai al tg hanno detto che il consumo maggiore di cocaina si ha incredibilmente il lunedì sera dalle 9 a mezzanotte invece che nei uic end.
Anche la storia d’amore, presunta o reale, è ormai un cliscè ma pare stavolta sia vera quella tra Veridiana, ex velina bionda e Tumiotto, un nuotatore alto e bellissimo. In effetti strano che due così si sentano attratti reciprocamente. Va a capire a volte i misteri dell’amore.
Ma la cosa è inspiegabile per la Ventura che chiede opinioni agli atri naufraghi. Ma che ti devono dire?
Viene annunciato che da questa puntata Carlo, il bidello biondo, scalza Bin Laden dalla graduatoria delle persone più odiate del pianeta. In effetti, vedendo i suoi video della settimana, farebbe bestemmiare anche la Madonnna. La sua nemesi è Maria grazia, concorrente sicula alta come un accendino della bic ma un concentrato di perfidia ed esaurimento nervoso curato male.
All’eliminazione Flavia viene risparmiata ma è un concetto che capisce solo alla fine del tg di mezzanotte.
Il momento della spiegazione del gioco ricompensa è come al solito chiaro come le istruzioni per costruire in casa un motore a reazione usando solo un sichepil e una pila stilo della dudracel.
Vincono le merde umane che hanno l’immunità.
Le nominescion, sono un istigazione al suicidio. Possibile che il 7 edizioni ancora non abbiano pensato ad un modo più snello di farle? L’uomo ha inventato la ruota in un tempo inferiore di quello impiegato per fare i nomi dei candidati.
Vi lascio con quello che a mio parere è stato il momento cult.
La vento è sulla spiaggia e, povera anima, cerca di accendere il fuoco trivellando una noce di cocco con un punteruolo di legno.
Arriva Lago: “ma che fai? Guarda che così non si fa il fuoco”.
Vento: “guarda che lo’ho visto nel film Cast Auei!”.
Lago: “ma era un film…”, le fa con con tono commiserevole.
Vento, tutta inalberata: “Ma c’era Tom Encs!!”. Ah, beh, allora ha senso...

lunedì 22 settembre 2008

MADONNA CON IL CULO PER TERRA



stavo cercando notizie sulle apparizioni della Vergine di Fatima e digitando su Iutiub: Madonna+Portogallo, mi è apparso questo video di Madonna che cade con il culo per terra. A parte la scena ridicola di lei che si accascia come colpita da un attacco di narcolessia, non oso immaginare al culo che deve aver fatto agli addetti delle pulizie che lei sicuramente incolperà per non aver tolto il cadavere del gatto morto che qualche amante della musica, che casualmente finito al suo concerto, le ha lanciato sul palco.
la qualità video non è molto alta ma tranquilli, lei autoironica com'è, certamente lo metterà tra gli extra del dvd del concerto che pubblicherà prtesto per comprare un castello in Danimarca o per fare la depilazione definitiva per Lurds.

isola, seconda puntata: me tocca...



lunedì scorso avevo giurato: "mai più isola". ma la sera prima del concerto di madonna, dopo essermi addormentato accanto alla tazza del cesso di casa per aver bevuto anche l'alcol dal deodorante sprai che ho in bagno, avevo anche promesso di non toccare più alcolici salvo poi sabato scorso vincere la gara dei ciupitos sbaragliando Emi Uainaus e Pit Doerti.
quindi stasera, si replica.
Pare infatti pare che la Ventura, per aggiudicarsi definitivamente i titoli di beniamina del nazional popolare, regina del "Magna come parla" e paladina della veracità, questa sera introdurrà il nome degli opinionisti della puntata pronunciando i loro nomi con un rutto emesso tutto d'un fiato.

mercoledì 17 settembre 2008

LINSEI DIXIT



Ho appena finito di leggere Siti, il giornale gratuito usato per tutto: pulirsi le suole dopo aver acciaccato una cacca di cane, ripararsi la messa in piega durante una pioggia improvvisa o come copri sedile sulle panchine al parco, tranne che come veicolo di notizie.
L’articolo che mi ha subito rapito non era quello che riguarda l’ordinanza che da oggi permetterà di multare le battone per strada (tanto io ricevo in casa, quindi non mi riguarda), quanto la dichiarazione della mia quasi omonima Linsei Loan, al secolo Maria Rosa Guidoni (una mia ex compagna di liceo che cambiò nome all’anagrafe per emularmi, salvo poi trasferirsi in California alla ricerca di fortuna, lontana dalla mia fama soverchiante).
Insomma non solo pare abbia riacquistato un equilibrio (per quanto tale possa essere quello di una che, così gnocca, decide di colpo di mettersi con una lesbica) ma si è anche schierata contro il candidato repubblicano Mec Chein (di cui ero convinto fosse il titolare delle famose patatine surgelate, ma poi, i meglio informati, mi hanno fatto scoprire che c’è un mondo oltre la porta della cucina).
Più in particolare, si scaglia contro la Palin, candidata vice presidente dell’Alasca, stato che in America conta come da noi la Valle d’Aosta.
Dice la mia adorata “trovo assurdo che una donna che sognava di essere una shogerl possa ora entrare alla casa bianca (lo, so anche a voi il pensiero corre subito al ministro-gallina, quello con lo sguardo assente di chi si è fatta una borraccia di valium corretta con la sambuca). In oltre, si dice sconcertata dall’atteggiamento omofobo della governatrice e Linsei è tanto più sconvolta dalla questione dal momento che, pare, presto convolerà a nozze con Samanta, insieme alla quale hanno appena scelto un’autofficina autorizzata Iveco come alcova per il loro viaggio di nozze.
Questo mi fa fare una considerazione: è vero Linsei ha avuto qualche problemuccio con le dipendenze che l’ha portata a prendere più ambulanze che taxi. D’accordo, ha come amiche Paris Ilton, la strega di Biancaneve e Donatella Versace, però ha il coraggio di opporsi ed argomentare la sua posizione politica, cosa che, non capisco come mai, nel mondo dello spettacolo Italiano manca quasi del tutto (ad eccezione dei soliti Guzzanti&Co che comunque viaggiano in quella terra indefinibile tra spettacolo e politica) e non posso che chiedermi per quale motivo sia così. Paura di esporsi, assenza di opinioni politiche o il fatto che, a differenza di LL, indossano biancheria intima?

martedì 16 settembre 2008

ISOLA 2008: INIZIAMO BENE


Oggi ho la certezza definitiva che i figli della Ventura hanno dei precettori privati perché non è pensabile che quelle due anime pie possano subire il trauma di essere additati a scuola come suoi figli soprattutto dopo che milioni di italiani ieri sera l’hanno vista nella sigla iniziale della, boh, sarà la settima, la quinta, edizione de “l’isola dei famosi”.
Insomma una madre di famiglia, anche di una certa età, ormai lo possiamo pure dire, si può presentare vestita con un fular di Laura Biagiotti in testa, seduta su una botte di gin e un bastone con un teschio al posto del pomello? Le mancava solo un pappagallo sulla spalle e che cantasse “quindici uomini, sulla cassa del morto”.
Comunque, come Dio volle, ieri sera c’è stata la prima puntata dell’isola. Partiamo subito dal luc della conduttrice. Mi pare di aver capito che quest’anno si sia rivolta a Valentino che le ha evidentemente rifilato il costume di Ambra Orfei quando faceva quelle trasmissioni sui circhi della Camciacca meridionale che vedevi solo se eri immobilizzato a letto con delle fratture multiple e per caso il telecomando cadendo dalla mano si sintonizzava su rai tre. Ha una specie di smoching che starebbe male anche a Cheit Mos e che su di lei, con quei capelli e quella cartellina che tanto non legge perché lei è “un animale da palcoscenico” fa di lei la gemella separata alla nascita della franca Leosini di “Storie Maledette”.
Anche se Alitalia tra dieci giorni se la compra la Raianer e a Milano hanno ammazzato a sprangate un ragazzetto colpevole forse di aver rubato dei biscotti (scene da Miserabili di Ugò), la vera notizia della settimana è che Vladimir Luxuria è nel cast dell’isola.
Io la conosco da 15 anni e devo dire che se c’è una cosa che né i soldi né la fama le hanno regalato è il gusto nel vestirsi. Nelle interviste di presentazione ti puoi far vedere con una vestaglia da 10 euro, gonfia come ti fossi fatto 12 lattine di Peroni e una permanete fatta in casa?
Siccome però Vladimir si vergogna un po’ di essere finita dal parlamento a fare capanne di foglie in Onduras, ha fatto mettere da contratto che ogni volta che la si nomina si debba ribadire che è un politico. Siccome però quando la Ventura si rivolge a lei definendola “un politico”, vedi sullo schermo una travestita che sembra uscita da un film di Pappi Corsicato, il pubblico si sta ancora chiedendo di chi si stia parlando.
In più, ogni volta che parla, Vladimir deve fare parallelismi con Montecitorio. Ventura: “Com’è il clima lì? Fa freddo?”
Vladimir: “Sì, ma mai come alla Camera”.
Ventura: “Come sono i tuoi concorrenti?”
Valdimir. “Agguerriti, ma mai come i deputati”.
Oddio che palle!


Nella scaletta della presentazione dei concorrenti arrivano poi in successione una brasiliana e un’argentina che, presentate in successione dopo una mezza trans, più che la squadra delle donne, sembra il pubblico del Frutta e Verdura (ndr: un after auar romano che è a metà strada tra un bordello di Caracas e l’incubo di uno che la sera prima ha mangiato cozze e pecorino).

Tra le concorrenti c’è Flavia Vento. Io capisco che vogliamo fare una trasmissione di puro intrattenimento, che nessuno pretende che sia un’inchiesta sociale della BBC, ma possibile che ogni volta che c’è bisogno di far ridere debbano chiamare ‘sta disgraziata? Tanto neppure dà soddisfazione perché se la predi per il culo si offende senza reagire. Richiamate la Elia allora, almeno se a quella le dicono qualcosa gli parte di ceffoni e così si che alza gli ascolti. Oltretutto la poveretta è in evidente sovrappeso e pare che in un centro Figurella le abbiano consigliato di accettare di andare a mangiare cocchi sull’isola piuttosto che spendere per un trattamento da 500 sedute che le sarebbe costato tanto quanto il cascé del programma.

Anche quest’anno la presenza di opinionisti che sembrano stati presi a caso per i corridoi della Rai mentre vagavano cercando di raccattare un gettone di presenza anche come figuranti del pubblico alla Botola. Pescati quindi dal mucchio ieri sera c’erano: Mara Venier (che si confonde con le due tette e capisci chi è lei delle tre solo perché è quella che dice le cose più idiote) e Luca Giurato. Da domani in tutte le banche si possono ritirare i risarcimenti per il canone rai con allegata una lettera di perdono del CDA della Rai.


Tra i concorrenti finalmente si inizia a vedere un po’ di luce. Arriva Leonardo Nonmichiedeteilcognomechenonloso, un nuotatore con un fisico tale che te lo faresti anche avesse una seppia al posto della faccia e che a 23 minuti dall’inizio è ancora incomprensibilmente in maglietta.

Come ogni anno, la prima prova da superare non è buttarsi da un elicottero nell’oceano nuotando per 45 miglia fino all’isola in 6 minuti ma è capire la Ventura che prova a spiegare le regole del gioco, e subito dopo introduce al pubblico Filippo Megnini, un altro nuotatore che ha preso tipo 400 medaglie e che adesso ha deciso di rovinarsi l’immagine da grande atleta andando a fare il valletto in Onduras. Simona lo descrive come farebbe con una lavastoviglie durante una televendita: “Filippo, sinonimo di forza e resistenza. È pratico e silenzioso e la resa è assicurata da 24 mesi di garanzia”.
Gli autori per far capire che si tratta di un nuotatore, non essendo per niente didascalici, gli fanno quindi fare da Ostia in Onduras a nuoto. Quando finalmente esce dal mare, ha un fisico da scioglimento della calotta glaciale ma ha la voce di Gianni Brosio quindi, per favore, dalla seconda puntata, dategli una lavagna così i commenti almeno li fa scrivendo come quella muta e con il dito mozzato di Lezioni di piano anche se effettivamente in costume ha un pacco che ti distrarrebbe anche se rivelasse il nome dell’assassino di via Poma, di Meredit e della Filo della Torre insieme. Megnini è bello ma ha un espressione da lesso e risponde dopo 5 minuti alle domande da studio, un po’ perché il satellite ci mette tempo a inviare l’audio un po’ perché lui non capisce conferendo al tutto l’assurdità dei dialoghi di Ionesco.


I vip iniziano a lanciarsi dall’elicottero. Quando si cala la Vento uno squalo prova ad attaccarla ma per paura di far sballare i suoi valori del colesterolo desiste.

Solite scene da Titanic e alla fine approdano persino la Vinslet e di Caprio ma Giucas Casella (che ha promesso di ipnotizzare i concorrenti facendo credere che le noci di cocco siano polli arrosto e torte santonorè) è ancora lì che arranca.

Tra i famosi c’è anche una certa Nichi Gioia. Non so chi sia, dice che è una che fa i salotti ma non mi sembra una filippina.

Mentre ‘sti disgraziati si riprendono dalla fatica, parte una di quelle belle schede dalla grafica all’avanguardia fatte con il commodor vic 20 partorite dalla geniale squadra di autori, che, con incredibile colpo d'inventiva, decidono di chiamare questo gruppo di rottami “Gli invincibili” usando nome e grafica del film della Pixar.
Tutti hanno nomi idioti e super poteri come ad esempio Leonardo Tumiotto che, essendo un nuotatore, è l’uomo pesce,
Giuseppe Lago, visto che viene da Uomini e donne è l’uomo trono. Mi chiedo quindi perché Valdimir che ha tette e pisello non lo abbiano chiamato: l’uomo-donna.

Sono forse le 11 quando sento finalmente per la prima volta il motto di questa edizione che è: A testa alta a schiena dritta andiamo incontro al destino, anche se lei avrebbe preferito: Dio, Patria e Famiglia, ma all’ultimo le hanno detto che era già stato usato.

Dedico un brevissimo volo d’uccello ai non famosi, primo perché devo lavorare sennò mi licenziano, secondo perché per molti di loro non c’è ancora molto da dire.
Carlo, 55 bidello con i capelli di Zio Tibia rimasto sotto dopo un reiv a base di lsd negli anni ’60. Tanto per esordire con classe, dice di dover pisciare sulla zattera perché non la tiene più. E giù la Ventura e la Venier, le signore della tv, a ridere e a fare battute come non se ne sentivano dai tempi del duo Bombolo/Er Mondezza.
Giurato prende la parola per chiedere al bidello se ci fa o ci è, che detto da uno che diceva di leggere le notizie tra le “fiche” fingendo dei lapsus froidiani (altro che avanspettacolo anni ’50) è come sentire il bue dire cornuto all’asino.

Chiara: fa l’infermiera in rianimazione ma mi sa che preferisce l’animazione e visto che s’è rotta il cazzo a svuotare padelle ai vecchi è disposta pure a fare la schedina dalla Ventura.

Alessandro, imprenditore. Ha 37 anni e si definisce un ragazzo…certo quindi io che ne ho 34 sono una coccinella dei boi scaut.

Sonia: muratrice. 4 figli con dei nomi francesi presi a caso da Bel e Sebastien. La cosa che mi stringe il quore è che fa la muratrice costretta a lavorare perché non arriva neppure a pagare le bollette (ma fare un paio di figli in meno, no?)

La Ventura che deve essere l’ultima rampolla della casata dei Ranieri di Monaco ha quella spocchia di chi si trova per la prima volta davanti a un povero con lo stessa atteggiamento di un antropologo davanti a una popolazione primitiva.
“Davvero non arrivi alla fine del mese?”, chiede a Sonia.
Del resto lei non vive in Italia dove ogni 3 minuti esce un articolo sul fatto che se stamo a mori’ de fame…


Daniele, 35, magazziniere. Qualcuno gli ha detto che ha un bel fisico perché per tutta la puntata è andato in giro solo con un paio di calzoncini. La sera fa il PR nelle discoteche. Ed è subito tristezza.

Alessandro, 21 anni schipper di Napoli. Ieri sera io e i miei amici ci siamo sputtanati la paghetta della settimana per votarlo con gli sms e farlo vincere.


Yelena, una mezza russa che è identica a Orietta Berti, fatta subito fuori prima che potessi dire “A testa alta a schiena dritta andiamo incontro al destino anche se lei avrebbe preferito”.

Mariagrazia, 21 anni di Sciacca, studentessa. La sua paura è: non riuscire a sposarsi. Si vede che è una di quelle ragazze evolute e per niente legata ai retaggi meridionali.

Diciamo che in generale il programma è lo stresso degli altri anni. Niente di nuovo, lento e noioso con punte di classe e finezza come quando Giucas confessa di essersela fatta sotto mentre nuotava, mentre Ciavarro ha la faccia di chi dice tra sè e sè “pensavo che i fotoromanzi su Grand Hotel fossero stati il baratro della mia carriera, ma evidentemente si può scendere ancora”.

La Ventura è sempre più sboccata quindi credo che per la terza puntata ci scappa una bella bestemmia a dio e la madonna al posto del classico Buona Sera.

I capelli di Simona cambiano colore a ogni inquadratura come le statuine metereopatiche e pare che domani a Milano piova.

Poi, si sfiora il dramma quando Ciavarro chiede perché i non famosi sono “avversari” e non conocrreti facendo presagire una divisione in squadre. Siccome è la sola cosa non prevista dal copione, la Ventura va in panico ed essendo, come ho detto, un animale da palcoscenico, la regia stacca sul meteo del tg4 pur di non far vedere la scena patetica di lei che cerca disperatamente sulla sua inutile cartellina la pagina con la risposta giusta.

Intanto, daje che continua a chiamare i non famosi “comun pipol”. Perché a questo punto non li chiama direttamente merde?

Al mezzanotte e 20 la puntata finisce. In nomiescion la Vento che frigna e piange alla fine di una puntata lunga come un anno di fame.

lunedì 15 settembre 2008

ISOLANI, UNITEVI!


AVVERTO TUTTI CHE STASERA INIZIA L'ISOLA. DOMANI, RIASSUNTO DELLA PUNTATA!! SE UNO DEVE RITORNARE, CHE LO FACCIA ALMENO CON QUALCOSA DI INTERESSANTE DA SCRIVERE.

venerdì 12 settembre 2008

TORNO SUBITO


Scusate se per qualche giorno non mi farò sentire ma sono un po’ impicciato con il cambio di stagione, che è arrivato così all’improvviso, più un altro paio di cosette che devo risolvere.
Immagino che possiate pure dire “tranquillo, che viviamo benissimo anche senza di te”, ma questo mio avviso è mosso da puro egocentrismo.
Saluti a tutti e a prestissimo.
INSY (che vorrei ribadire, non sta per Insipido, come qualcuno lo scorso fine settimana ha insinuato).

lunedì 8 settembre 2008

MADONNA OLIMPICA


Io al prossimo concerto di Madonna ci vado in carrozzella. Piuttosto che rifarmi un’ammazzata del genere, mi amputo una gamba per sfruttare i posti riservati agli storpi.
Diciamo pure che a prove del genere bisognerebbe arrivarci preparati, e la sera prima fare le 5 del mattino vomitando in bagno ettolitri di negroni non è quello che si dice un buon preambolo considerando che poche ore dopo mi sarei ritrovato in fila sotto il sole con 4 milioni di persone per un tempo superiore a quello che c’è voluto per l’uomo per evolversi da Neandertal a Sapiens.
Come anche 2 anni fa, l’ansia ci ha portati ad arrivare alle 3 del pomeriggio nell’illusione poi di arrivare tanto vicini al palco da vedere le cicatrici da lifting di Madonna salvo poi ritrovarci nel prato 300 metri dietro ad altri arrivati comodamente alle 7.
All’apertura dei cancelli la gente si è precipitata verso i tornelli talmente velocemente che hanno dovuto avvisare il CIO del fatto che fossero stati stabiliti non meno di 12mila nuovi record sulla distanza dei 400 ostacoli dal momento che abbiamo dovuto scavalcare transenne abbattute (molti non ce l’hanno fatta e la conta dei morti e dei feriti è roba da zumami in Tailandia), montagne di bottiglie abbandonate durante il bivacco e corpi esanimi di almeno una dozzina di fan geneticamente non predisposti ad un concerto di Madonna.
Siccome però aprire i cancelli centrali per raggiungere il prato sembrava una soluzione troppo comoda per chi aveva pagato solo 75 euro per assistere allo spettacolo, hanno pensato bene di smistare 50mila persone facendole scendere lungo delle scalette larghe come quelle del letto a castello di una coppia di gemelli di 6 anni.
Tra la gente che si sistemava ho intravisto anche un paio di persone che giravano con le foto dei loro amici sul petto chiedendo alla gente se li avessero visti come le madri di plasa 5 de maio.
Che dire invece del concerto. Io, come ho già detto, non sono di quelli che crede che l’inno di Mameli debba essere sostituito da Eng Ap quindi non sono stato così attento da memorizzare ogni singolo istante del concerto, per questo aspetterò l’uscita del dvd.
Però alcune cose me le ricordo:
1) io e i miei tre amici eravamo nella sola zona ghei fri dello stadio. Eravamo circondati da una coppia, di quelle così all’antica da essere composta da un maschi e una femmina, un tipo che abbiamo dedotte essere un’agente del sisde in missione segreta dal momento che è rimasto impalato immobile con lo sguardo fisso per tutto il tempo mentre intorno c’era gente che ballava invasata dallo spirito di Manitu e da un gruppo di femmine nane che per un’ora intera prima che iniziasse il concerto, sono state al cellulare dando a Nicoloetta le coordinate per raggiungerle (quando alla fine è arrivata Nico ho scoperto il motivo di tanto accoramento: era la vivandiera del gruppo e una volta raggiunte le atre ha tirato fuori mezza dozzina di panini con la mortadella).
2) c’era un ballerino rasato biondino per il quale avrei pagato anche il biglietto della tribuna divina da 300 euro anche solo per vedergli fare per 2 ore e mezzo step tach;
3) Madonna sembra Mister Poteto di Toi Stori, ha tutti i pezzi ma messi a caso sul viso. Ne sono certo dal momento che ha un occhio grosso come una bocca e gli zigomi hanno i capezzoli sulla punta.
4) io sono una pippa in geografia ma lei mi batte dal momento che, mentre gli zingari del campo nomadi della Casilina suonano Spenisc Lesson (tanto spagnoli, italiani, greci, rumeni so’ tutti una razza) lei inizia a gridare Oppa! Oppa! E si fa un bicchiere di Uzo con il suddetto ballerino bono.
5) Madonna ha le mani della strega di Biancaneve. Sui maxi schermi infatti appare (credo per errore) un primo piano dei moncherini mentre finge di suonare una chitarra come facevo io con le padelle da piccolo mimando il chitarrista dei Chis (ho avuto un infanzia darc roc, e allora?). Il cameraman responsabile ormai credo sia stato fatto a pezzi e dato in pasto a Lurd, la babbuino che Maddi si porta sempre con se.
6) chi ha visto il concerto avrà sicuramente riconosciuto Roberto Cavalli (lo zingaro con il cappello che suonava sul palco). Pare infatti che l’abbia ingaggiato come risarcimento dopo aver preferito i vestiti di Givensci al posto di quella mondezza da bancarella che produce lo stilista toscano.
7) vedi il punto 2;
8) l’organizzazione del concerto sarebbe stato inadeguato persino a un resital di Rosanna Fratello alla notte bianca di Monte Compatri, figuriamoci come gestire 70mila finocchi…
9) la resistenza della vecchia che ha cantato per 2 ore ininterrottamente anche se, i soliti ben informati, mi hanno garantito che, oltre a molte delle canzoni, abbia fatto in pleibec anche tantissime coreografie.

Geim Over.

mercoledì 3 settembre 2008

6-8-08





Mi è appena arrivato questo fonogramma del Consiglio Nazionale dei Ricchioni:

Egregio Sig. INSY,
ci risulta da fonte certa che avrebbe intenzione di esimersi dal fare commenti sulla venuta prossima ventura della Signora Ciccone, Luis Veronica in arte La ladra di negretti.
Le ricordiamo che, in quanto membro dell’alto ordine delle Chiappe Chiacchierata, le corre obbligo esprimere i suoi giudizi a mezzo blog altrimenti saremo costretti a revocarle il patentino di omosessuale.
Certi di una sua risposta le porgiamo cordiali saluti.

Quindi, siccome c’ho impiegato tanto per entrare nell’albo dei finocchi (per il quale pago ogni anno una retta altissima), eccomi un paio di considerazioni sull’ennesimo ultimo concerto salterino di Miss “Se sono così tirata è solo grazie ai mie ottimi geni italiani”, visto che se il prossimo non lo farà calmina e seduta su uno sgabello suonando una chitarra acustica come Gioan Baez, con quell’osteoporosi che si ritrova rischia di infrangersi come una bomboniera di svaroschi.


Stavo spulciando la scaletta del suo spettacolo.
Gli articoli raccattati sui siti ghei danno per scontato che tutti sappiano a memoria i titoli delle canzoni della mummia ballerina. Siccome io a stento riesco ad associare i nomi dei miei coinquilini ai loro volti, sono anche dovuto andare a riperscarmi i brani su ai tuns dove, ovviamente, ho una plei list intitolata, con grande slancio di fantasia: Tutto Madonna.
Lo scio’ si articola in quattro parti, come Vivaldi con le stagioni (figurati se poteva fare una cosa anche solo lontanamente originale).
Prima parte:

1) Pimp, in abiti Givenchy Madonna si immerge negli ambienti gangstar degli anni'20 che lei ricorda benissimo visto che in quegli anni lei già sgambettava insieme a Isadora Dancan e contrabbandava liquori per pagarsi le lezioni di danza.
A seguire, una quaterna musicale composta da:
Candy Shop

Beat Goes On

Human Nature
 (che mi ricorderà sempre un mio rimorchio a 20 anni durante un mio soggiorno a Maiemi. Lui ne aveva 35, pilota dell’aeronautica e allenatore di pallavolo. Un bono assurdo. La sfiga con gli uomini mi colpì solo qualche anno dopo).
Vogue: giuro su Dio che se accanto a me vedo qualcuno accennare ai passi del video, sradico una zolla di prato e lo soffoco infilandogliela in bocca.
Secondo blocco.
2) Old School, siamo negli anni '80, negli anni di Endi Uorrol. E' l'inizio della carriera di Madonna.
Periodo in cui lei vuole farci credere di essere nata artisticamente. Punti primo: io sto ancora aspettando sta nascita artistica che ancora oggi mi si deve manifestare.
Punto secondo: daje co’ sta storia che lei faceva parte della Factori di quel bleffone di Uorrol. Ci sarà capitata una volta per caso mentre consegnava pizze a domicilio. Anche io sono stato una volta in gita scolastica al laboratorio di Zichichi sotto il gran Sasso ma questo non fa di me un fisico nucleare.
Into The Groove
(qui dicono che si mette a saltare la corda)
Heartbeat
- Borderline (qui gioca a campana)
Die Another Day
(qui Ruba bandiera in squadra con Rocco)
She's Not Me
(qui a Strega comanda color)
Music (qui chiamano il prete per l’estrema unzione)

Per il terzo blocco pare sia andata a fare provini ai campi nomadi vicino Roma e abbia raccattato un gruppo che fa la musica folk rumena che si alternerà a quella latina americana.
Credo che sarà durante questa persofmans che ne approfitterò per fare un giro per il prato alla ricerca di tori da monta al pascolo perché se ci sono 2 cose al mondo che detesto sono la musica zigana e quella latino americana tipo La Bamba.
Rain/Here Comes The Rain Again
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Devil Wouldn't Recognize You
- 
-
La Isla Bonita/Lela Pala Tute
: ma possibile che in vent’anni dalla sua uscita, nessuno le abbia detto che La Isla Bonita è la canzone più brutta del secolo? Mo vabbè che c’ha una figlia mezza ispanica baffuta e monociliare come Mariangela Fantozzi ma non ci può ammorbare ogni concerto co’ sta lagna.
Spanish Lesson: no, scusate, mi rimangio tutto, è questa la canzona più brutta da che, battendo un osso di cervo contro un tamburo fatto con pelle di lesbica, l’uomo inventò la musica.

Miles Away
Doli Doli
You Must Love Me: questa oltre ad essere brutta, porta pure sfiga. Grattata sincronizzata di 70 mila spettatori: la menzione sul libro dei Ghinnes del 2009 è garantita.
Quato blocco.
Siamo verso la fine e la gente impazzita inizierà a contorcersi come i miracolati di Lurd. Ci sarà chi inizierà a dire cose sconnesse come “è un artista fantastica”, “però a 50 anni, guarda che grinta”, “è la prova vivente che con la volontà puoi fare tutto” o “una volta le ho visto piegare cucchiaini con la telecinesi”.
Get Stupid (About saving the planet) 
-
4 Minutes

Like A Prayer

Ray Of Light
Hung Up: a metà di questa canzone questa già sta sul furgoncino che la porta a “L’antica Pesa” a trastevere per farsi due rigatoni alla carbonara lasciando cantare, sempre in pleibec, Give It To Me a Patti Pravo, tanto ormai, a forza di tirarsi, sono uguali.